Lokah Samasta Sukhino Bhavantu

Lokah Samasta Sukhino Bhavantu

May all beings be happy.

May all my thoughts, words and actions contribute in some way to the happiness of all beings.

Che su tutti i piani di esistenza ci sia pace e piacevolezza, che nell’universo intero regni la tranquillità, che ci sia pace ovunque (dentro di me, nell’universo, in tutti gli esseri)

Lo yoga nella 3° età

yoga3etaLo yoga è una disciplina che è adatta e ci aiuta a trovare equilibrio e benessere in ogni età e in ogni circostanza. Numerose ricerche dimostrano quanto sia importante praticare lo yoga  anche quando non si è più giovani  e come questo contribusica a  mantenere un corpo sano funzionale e  flessibile .

Previene e aiuta per il mal di schiena correggendo posture sbagliate e rafforzando la muscolatura di sostegno alla colonna vertebrale. Diminuisce lo stress, la stanchezza, allevia rigidità e dolori, favorisce una migliore mobilità delle articolazioni, migliora l’equilibrio, riduce i rischi cardio-circolatori, apporta maggiore ossigeno nel sangue, è un valido aiuto in menopausa per i disturbi principali legati a questo periodo della vita della donna .Tutto ciò si traduce in un generale aumento della qualità della vita dell’anziano, con ripercussioni positive sull’autostima, sull’umore e sull’equilibrio interiore.

Non sono necessarie doti atletiche per praticarlo e anche se non si riesce a fare posizioni avanzate o a mantenerle a lungo, rispettando i propri limiti e i propri tempi e praticandolo con costanza in breve ci si sentirà più attivi e con un migliore equilibrio psico-fisico ricostruendo forza e flessibilità entrambe necessarie e complementari  per un benessere generale.

C’è un detto secondo cui la nostra età è rappresentata da quella che ha la nostra colonna vertebrale in termini di flessibilità ed elasticità. Ed eseguendo le posizioni yoga, si permette alla colonna di svolgere tutti i movimenti necessari al mantenimento della sua elasticità e flessibilità.

Yoga per la salute della nostra schiena

schienaSeminario intensivo
Domenica 9 novembre 2014 ore 10-12 ca.
c/o STUDIO LOTUS
a Luzzara (RE) via Dalai 16

per info 338/6250217

Esercizi mirati sulla flessibilità della schiena, per renderla più elastica e meno rigida. Aiutano ad alleviarne i dolori e a sciogliere le tensioni.

Alla nostra schiena è necessario un’attenzione costante perché facilmente cause fisiche ed emotive ci portano ad accumulare inutili tensioni e rigidità che hanno profonde ripercussione sullo stato di benessere fisico e mentale. Moltissimi esercizi dello yoga sono finalizzati a rendere la schiena flessibile e libera da tensioni. Dovuto al carico gravitazionale della nostra postura eretta e alle abitudini diffusamente sedentarie, è oggi assai comune soffrire di dolori alla schiena.
Le colonna vertebrale è la parte centrale e struttura di sostegno del nostro corpo, che ci permette di stare retti, di fletterci, di inarcarci. Sostiene la testa, protegge il midollo spinale, funge da ammortizzatore per tutti i carichi e le forze esterne e permette gran parte dei movimenti che caratterizzano l’uomo grazie ad una notevole elasticità e flessibilità. È attraversata da numerosissimi fasci nervosi che collegano gli organi vitali al cervello.

Dal punto di vista yogico è un canale trasportatore di energia perché lungo di essa si trovano il principale canale energetico Sushumna Nadi e i principali chakra, importantissimi plessi di energia vitale fisica e sottile.

Considerando questo è facile intuire quanto liberarla da rigidità e tensioni sia determinante per un profondo benessere ed equilibrio psicofisico.
Se non ci sono particolari patologie è facile allentare tensioni e rigidità con una pratica regolare, che ti permette di risparmiare moltissime problematiche e difficoltà future.

Yoga per la salute delle nostre articolazioni

articolazione

Domenica  12 Ottobre 2014 ore 10-12
C/o STUDIO LOTUS
a Luzzara (RE) via Dalai 16

Lavoro mirato su tutte le articolazioni del nostro corpo, per liberarle, renderle più elastiche e meno rigide, contribuendo a liberarci di molti dei più comuni dolori e impedimenti nel movimento.

Le articolazioni rappresentano l’azione e la flessibilità e consentono il movimento delle varie parti del nostro corpo; se non ci fossero saremmo fermi come alberi.

I problemi articolari si manifestano come infiammazione e dolore che limitano i nostri movimenti e che contemporaneamente rispecchiano il nostro irrigidimento intellettuale, comportamentale ed affettivo. Possono cioè rispecchiare un nostro atteggiamento nella vita, dove abbiamo chiuso il cuore, i pensieri sono diventati freddi e duri nei confronti di una persona, della vita o di una situazione.

Per chi ha raggiunto una certa età, i primi segni dell’usura del proprio corpo si notano proprio dalle limitazioni e dalla scarsità di lubrificazione delle articolazioni, oltre che da altri deficit collegati all’avanzare dell’età.

Da un punto di vista più “sottile”, a causa di problemi psicologici o dovuti ad una eccessiva acidificazione del corpo, alla presenza massiccia di tossine, o a stili di vita squilibrati, l’energia che scorre all’interno del corpo e soprattutto quella presente nelle articolazioni, può arrivare a bloccarsi.
Tutto ciò crea inizialmente rigidità, tensione muscolare e circolazione sanguigna scarsa, fino a cronicizzarsi in artrosi.

Inoltre, le attività sportive praticate spesso in maniera eccessiva e maniacale, lo spirito di competizione, hanno portato molti atleti professionisti e non, a misurarsi in sfide all’impossibile mirando alla quantità e non alla qualità.
L’attività fisica è importante per la salute, ma è altresì importante preservare il corretto funzionamento della struttura articolare.
I tessuti cartilaginei, che rivestono i capi ossei delle articolazioni del nostro corpo, si riforniscono di sostante nutritive importanti al loro funzionamento, mediante alcune molecole presenti nel liquido sinoviale che li circonda.
Il liquido sinoviale favorisce la mobilità dell’articolazione diminuendo l’attrito e tale liquido viene attivato e messo in circolo grazie soprattutto ad una varietà e costanza di movimenti utili per la mobilità articolare.
Si capisce bene come “maggior movimento articolare, significa maggior lubrificazione delle articolazioni, con la conseguenza positiva di un miglior funzionamento”! Una pratica regolare rimuove dal corpo i blocchi energetici e ne previene la formazione di nuovi, in questo modo promuove una salute globale regolando e stabilizzando l’energia in tutto il corpo

per prenotazioni 338/6250217 claudia

La saggezza dello yoga di Stephen Cope

 LA SAGGEZZA DELLO YOGA

la saggezza dello yogaIl trattato di riferimento fondamentale per lo yoga e la meditazione, noto come “Yogasutra” e attribuito a Patanjali, è uno dei più brillanti testi di psicologia mai scritti. Stephen Cope  nel suo libro LA SAGGEZZA DELLO YOGA ci racconta di questa antica saggezza  contenuta negli Yogasutra attraverso i racconti di vita ed esperienze dei protagonisti del libro per scoprire come lo yoga risponda ancora oggi, e con forza, ai nostri bisogni. Un libro affascinante, di facile lettura capace di coinvolgerci perchè facilmente potremmo riscoprirci in uno dei protagonisti e trovare chiavi di lettura e strumenti adatti anche a noi . I concetti contenuti in questo trattato di saggezza non valgono infatti solo per gli asceti dell’India antica dediti a un rigoroso addestramento dello spirito, ma sono molti utili ai moderni praticanti per conseguire una nuova libertà. Lo yoga permette infatti di vivere con minore sofferenza una vita più piena e può indurre sostanziali cambiamenti nel carattere, come dimostrano le moderne storie di lotta in una via di liberazione, spirituale e psicologica, raccontate da Cope.

 

Bellissimo mantra per la pace cantato da Tina Turner insieme a 30 bambini di religioni differenti

Om Om Om
Sarvesham Svastir Bhavatu
Sarvesham Shantir Bhavatu
Sarvesham Poornam Bhavatu
Sarvesham Mangalam Bhavatu
Om, Shanti, Shanti, Shanti

Per la pace e l’armonia di tutti gli esseri senzienti
Il mantra significa:
“Possano il benessere, la pace, l’integrità, la tranquillità, la felicità e la prosperità essere raggiunti da tutti”.
 

Da guardare anche il documentario (in lingua inglese):

Bellissima versione del mantra OM Namah Shivaya cantata da Krishna Das

Om Namah Shivaya significa “Io prendo rifugio, mi inchino, mi arrendo al divino “

Om
La sacra sillaba, il suono primordiale, considerato il mantra per eccellenza, viene usato come prefisso nella maggior parte dei mantra induisti per potenziarne gli effetti benefici.

Namah
In sanscrito, namah significa letteralmente “arrendersi”, “abbandonarsi”; l’atteggiamento di resa totale del devoto nei confronti della Divina Volontà.

Shivaya
Shiva è la terza Persona della Trimurti (il triplice aspetto del Divino: creazione, preservazione e dissoluzione – Shiva/Shakti/Vishnu), all’interno della quale si distingue per essere il distruttore del falso, dell’ignoranza, dell’ego, delle cattive tendenze.

Om Namah Shivaaya

Shivaaya namaha Shivaaya namah om

Shivaaya namaha namaha Shivaaya

Shambhu Shankara namah Shivaaya

Girijaa Shankara namah Shivaaya

Arunaachala Shiva namah Shivaaya

Hara Om Namah Shivaaya

Om Namah Shivaaya

Mi inchino a l’anima del tutto. Mi inchino al mio Sé. Io non so chi sono, così mi inchino a te, Shiva, il mio vero Sé. Mi inchino ai miei insegnanti che mi hanno dato tanto Amore. A chi si è preso cura di me quando non potevo farlo. Devo tutto a loro. Come posso ripagarli? Possiedono tutto quanto nel mondo. Solo il mio amore mi appartiene e sta a me concederlo,…. ma nel darlo loro mi accorgo che è il loro stesso amore che scorre attraverso di me di nuovo al mondo … Io non ho nulla. Io ho tutto. Non voglio niente. Lascio solo scorrere a te il mio amore .(Krishna Das)

“Per focalizzare le menti su Dio, Babaji ha insegnato alla gente a ripetere l’antico mantra OM NAMAHA SHIVAYA. E’ un mantra (parola o frase di grande potere spirituale) sanscrito completo, fortissimo che ha diversi significati, tra cui “Io prendo rifugio in Dio/Io mi arrendo a Dio”)… Babaji una volta disse: “La mente può essere purificata solo dalla japa. Questa è l’unica medicina per le malattie della mente. Se la vostra mente e il vostro cuore sono impuri, come può Dio abitare nel vostro cuore? L’acqua per pulire il vostro cuore è il Nome di Dio. Perciò insegnate a tutti a ripetere il Nome di Dio dovunque”. L’essenza delle sue istruzioni è “Ripetere il Nome di Dio””.
(da: Gora Devi, Diario Indiano. 12 anni con Babaji di Hairakhan, Jai Amba Edizioni)

“E’ il mantra universale che non contrasta con alcun altro; la meditazione più alta, la più potente, la più efficace. Non richiede conoscenze particolari ed è accessibile a chiunque. E’ stato sempre caldamente raccomandato da Babaji, ed è ormai diffuso in tutte le parti del mondo.
Senza la Om che lo precede, ma che hanno quasi tutti i mantra salvo rare eccezioni, Namah Shivaya è composto da cinque sillabe come l’Haidayakhandi, ed è il mantra più potente che ci sia. Specialmente se canticchiato mentre lavori, libera la tua mente da qualsiasi interferenza molesta; ti rende sereno e allegro. Dopo poco tempo ti ha conquistato, è dentro di te e diventate inseparabili.
Puoi giocarci canticchiandolo su tutti i toni, variandone i ritmi, accelerandolo o rallentandolo. Balza sull’ottava superiore e poi scende da solo fino a quella inferiore. E’ sempre lì, quieto, in un angolino risposto del tuo universo interiore e canticchia: “Namah Shivayo… Namah Shivayo…” Ti sorprende e ti rincorre, e così continuate insieme allegri e contenti: “Namah Shivayo”… “Namah Shivayo”… “Namah Shivayo”. In stato di veglia, nel sonno come nel sogno te lo trovi a fianco. Sempre. E’ sempre sorridente ed allegro: non ha paura di nessuno, lui.”

(da: Egidio Baiss, Babaji Mahavatar, Edizioni Mediterranee, Roma, 1993, p. 158)

CD Il canto dell’OM

OM è una vibrazione sonora spirituale che ha il potere di liberare l’essere purificando la mente dalle sue contaminazioni, donando equilibrio ed enegia.
Il suono dell’OM può essere usato come sottofondo per meditare, per trovare l’ispirazione, per concentrarsi o per rilassarsi, per ritrovare il proprio equilibrio in casa e in ufficio, ma anche un ottimo strumento per ripulire l’ambiente da energie pesanti e indesiderate.
Questo CD ad esempio, è stato registrato a 1900 metri sulle dolomiti del Brenta in un rifugio dedicato al Tibet. Lama Gorkha ha recitato il Mantra OM accompagnato dal musicista Capitanata alle campane tibetane.

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Esercizi yoga per la salute delle nostre articolazioni

articolazioneDa settembre inizierà una serie di nuovi seminari monotematici: vi presento il primo: domenica 12 ottobre dalle 10 alle 12 a Luzzara c/o Studio Lotus. Per informazioni info@claudiaboni.it.

ESERCIZI YOGA PER LA SALUTE DELLE NOSTRE ARTICOLAZIONI

Lavoro mirato su tutte le articolazioni del nostro corpo, per liberarle, renderle più elastiche e meno rigide,   contribuendo a liberarci di molti dei più comuni dolori e impedimenti nel movimento

Le articolazioni consentono il movimento delle varie parti del nostro corpo, se non ci fossero saremmo fermi come alberi.
Rappresentano l’azione e la flessibilità.

I problemi articolari si manifestano come infiammazione e dolore che limitano i nostri movimenti e che contemporaneamente rispecchiano il nostro irrigidimento intellettuale, comportamentale ed affettivo. Possono cioè rispecchiare un nostro atteggiamento nella vita, dove abbiamo chiuso il cuore, i pensieri sono diventati freddi e duri nei confronti di una persona, della vita o di una situazione.

Per chi ha raggiunto una certa età, i primi segni dell’usura del proprio corpo si notano proprio dalle limitazioni e dalla scarsità di lubrificazione delle articolazioni, oltre che da altri deficit collegati all’avanzare dell’età.

Da un punto di vista più “sottile”, a causa di problemi psicologici o dovuti ad una eccessiva acidificazione del corpo, alla presenza massiccia di tossine, o a stili di vita squilibrati, l’energia che scorre all’interno del corpo e soprattutto quella presente nelle articolazioni, può arrivare a bloccarsi. Ciò crea inizialmente rigidità, tensione muscolare e circolazione sanguigna scarsa, fino a cronicizzarsi in artrosi.

Inoltre le attività sportive praticate spesso in maniera eccessiva e maniacale, lo spirito di competizione, hanno portato molti atleti professionisti e non, a misurarsi in sfide all’impossibile mirando alla quantità e non alla qualità.
L’attività fisica è importante per la salute, ma è altresì importante preservare il corretto funzionamento della nostra struttura articolare.

Il liquido sinoviale che circonda i tessuti cartilaginei favorisce la mobilità dell’articolazione diminuendo l’attrito, e tale liquido viene attivato e messo in circolo grazie soprattutto ad una varietà e costanza di movimenti utili per la mobilità articolare.
In pratica si capisce come “maggior movimento articolare, significa maggior lubrificazione delle articolazioni, con la conseguenza positiva di un miglior funzionamento”!

La pratica regolare di questi esercizi, rimuove dal corpo i blocchi energetici e fisici e ne previene la formazione di nuovi, in questo modo promuove una salute globale regolando e stabilizzando l’energia,  fornendo  morbidezza e  flessibilità a tutto il corpo.

 

Lo Yoga Nidra è efficace anche per i problemi mestruali

Secondo uno studio condotto di recente, lo yoga nidra è in grado di agire positivamente sugli squilibri ormonali che potrebbero provocare dismenorrea (dolori mestruali), oligomenorrea (intervalli eccessivamente lunghi tra una mestruazione e l’altra), menorragia (perdite ematiche troppo abbondanti) e metrorragia (sanguinamento al di fuori dei giorni delle mestruazioni).

Lo studio in questione è stato condotto da parte dei ricercatori della Chhatrapati Sahuji Maharaj Medical University, nello Stato di Uttar Pradesh, situato nell’India Settentrionale, ed i relativi risultati sono stati pubblicati tra le pagine della rivista scientifica Journal of Alternative and Complementary Medicine.

I ricercatori hanno deciso di intraprendere il proprio studio sottoponendo ad uno specifico programma un nutrito gruppo di donne in età fertile con problemi di irregolarità mestruale, composto da sessioni di yoga nidra della durata di 35-40 minuti a cui partecipare per cinque volte alla settimana, nel corso di sei mesi.

Tra le donne partecipanti al programma di yoga, rispetto a coloro che non vi avevano preso parte, in quanto costituenti un gruppo di controllo, sono stati riscontrati mutamenti a livello ormonale, in particolare per quanto concerne ormoni prodotti dalla tiroide. Ciò, secondo quanto dichiarato dagli esperti, è risultato utile nel miglioramento dei sintomi correlati ai problemi mestruali dovuti agli squilibri ormonali.

 

La meditazione e una specifica tecnica di respirazione riducono le infiammazioni

Il sistema nervoso autonomo e il sistema immunitario possono essere influenzati con una semplice tecnica di respirazione e meditazione, che riduce la produzione delle sostanze che stimolano i processi infiammatori e aumenta quella delle sostanze antinfiammatorie. La tecnica, messa a punto dal recordman di resistenza al freddo, WIm Hof,  potrebbe essere di aiuto a chi soffre di patologie autoimmuni.

Non è questa comunque una novità per i grandi meditanti tibetani che già conoscono pratiche millenarie in grado di sviluppare calore  corporeo. La tecnica “del calore interno”, o Tummo è praticata dagli yogi delle grotte sull’Himalaya per sopravvivere alle rigide temperature invernali, ma pochi ne conoscono i segreti, trasmessi solo da maestro a discepolo.

L’occidente ha deciso di occuparsi  di questo fenomeno, tra le maggiori ricerche, spiccano una ricerca dell’Università di Harvard e uno studio condotto da ricercatori della Radboud University a Nijmegen, nei Paesi Bassi, che firmano un articolo pubblicato sui “Proceedings of the Natoonal Academy of Sciences”.

Nell’ottica occidentale, infatti, da questa pratica possono derivare importanti benefici. In primo luogo, una tecnica di questo tipo può salvare la vita in circostanze estreme, come essere esposti a temperature molto rigide, ma, secondo i ricercatori di Harvard, la meditazione Tummo può soprattutto migliorare la resistenza alle infezioni e aumentare le performances cognitive. E questo senza ricorrere a farmaci.

La ricerca olandese  ha preso spunto dallo studio che lo stesso gruppo aveva precedentemente condotto su un loro connazionale, Wim Hof, che detiene diversi record mondiali di resistenza al freddo. Applicando una tecnica di respirazione e meditazione da lui sviluppata, Hof è in grado di mantenere normale la propria temperatura corporea anche dopo un ora di immersione senza vestiti in una vasca di ghiaccio, un tempo normalmente sufficiente a indurre un’ipotermia mortale. In quello studio i ricercatori avevano scoperto che Hof riusciva ad alterare volontariamente l’attività del suo sistema nervoso simpatico, che a sua volta influiva sul sistema immunitario attraverso l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.

Rispetto ai soggetti “normali” di controllo, nel sangue dei volontari addestrati personalmente dallo stesso Hof,  sono stati riscontrati livelli più elevati di adrenalina e e della citochina anti-infiammatoria IL-10, e livelli più bassi delle citochine proinfiammatorie IL-6, IL-8 e del TNF-α. Inoltre, sul piano clinico, è stato osservato un minor numero di sintomi di tipo “influenzale” in risposta alla tossina.

FOnti:

http://www.lescienze.it/news/2014/05/07/news/controllo_volontario_sistema_nervoso_autonomo_immunitario-2131374/

http://www.pnas.org/content/early/2014/04/30/1322174111.abstract?sid=ef41763c-e5d4-4eea-b94a-09e00173bda2

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3612090/

http://www.laltramedicina.it/tradizioni-mediche/354-la-meditazione-tummo-accende-il-fuoco-interiore.html#sthash.hJVhh8XL.dpuf

 

Come ci relazioniamo con gli altri è parte integrante della pratica

Patanjali afferma: «La mente si rischiara coltivando atteggiamenti di amicizia, compassione, gioia nei confronti di chi è felice, di chi soffre, di chi è virtuoso e attitudini di distacco verso chi vive nel vizio»

Offrire amicizia e amore a chi è felice è una cosa naturale, ma se osserviamo i nostri sentimenti di compassione nei confronti delle persone quando la vita riserva loro momenti difficili o di vera gioia verso chi è molto più fortunato di noi, scopriremmo che a volte possiamo provare fastidio nell’ascoltare i continui problemi degli altri o proviamo gelosia e invidia nei confronti di chi è più fortunato di noi.

Patanjali invita a esprimere apertura di cuore nei riguardi di chi è virtuoso e distacco verso chi vive nel vizio. Per noi indifferenza è il rifiuto di mostrare disapprovazione o sdegno, ma Patanjali dà a questo concetto un’altra accezione: ci invita a distaccarci profondamente dai nostri giudizi e a smettere di sentirci nel giusto, superiori.

Umiltà

Quello che voglio è svolgere compiti nobili e grandi, ma so che il mio primo dovere è svolgere compiti umili come se fossero nobili e grandi ( Helen Keller)

L’umità è l’attitudine di vivere facendo esperienza di tutto quello che c’è nel mondo con ammirazione. E’ il vedere noi stessi come una piccola parte in un cosmo più grande, abitato da persone e creature dalle quali possiamo imparare. Una persona dotata di umiltà riesce a vedere al di là del proprio punto di vista o interesse. riconosce che siamo tutti dipendenti gli uni dagli altri e che ognuno ha un ruolo unico e a volte inaspettato da svolgere nella vita degli altri. L’umiltà sposta la nostra prospettiva da me a gli altri, e lo fa con gioia. L’umiltà ci consente di ammettere che siamo impauriti e vulnerabili e che non sempre vediamo le cose in modo corretto.

Quando crediamo di essere superiori alle persone intorno a noi perdiamo, come conseguenza, la capacità di ascoltare. E’ una grande perdita perchè abbiamo tanto da imparare gli uni dagli altri. c’è un detto tibetano  che paragona una persona orgogliosa a una tazza rovesciata che non lascia entrare nulla e non può quindi essere riempita.

Nelle arti marziali si insegna l’umità  attraverso abili mosse come ad esempio il mettersi nelle scarpe dell’altro. quando una persona attacca i contendenti si afferrano ai polsi e si muovono girando nella stessa direzione. La caratteristica positiva è che spinge i due avversari  in avanti in modo da trasformare l’energia negativa dell’avversario in energia positiva. Se applichiamo nella vita questa questo principio ci troveremo a camminare a fianco di un avversario sorpreso, nella sua stessa posizione, sperimentando il suo punto di vista.

Yoga in ufficio? In America è già una sana abitudine

meditazione-ufficioSecondo una ricerca condotta dal’Università di Stanford, praticare Yoga in ufficio migliora l’efficienza dei lavoratori. La direzione di Google, famosa per la propria attenzione alla salute e al benessere dei suoi dipendenti, non si è di certo lasciata scappare questa opportunità, promuovendo il progetto “Serch inside yourself”, che vuole offrire il miglior contesto lavorativo possibile ponendo il benessere dei dipendenti  prima di tutto. Attraverso corsi di meditazione, yoga e rilassamento, l’azienda promuove l’equilibrio psico-fisico-mentale dei suoi dipendenti. Nello specifico è stato Gopi Kallayil, un Google marketing manager indiano, con una certificazione indiana all’insegnamento dello yoga , che ha deciso di fare entrare l’antica disciplina indiana in azienda.

Quello delle lezioni di yoga e di meditazione all’interno delle grandi aziende tecnologiche in America è ormai una vera e propria tendenza, oltre che una assoluta necessità. Strumenti, come asana, pranayama e meditazione, infatti, insegnano a dirigenti, manager, ingegneri, designer e impiegati che esiste una possibilità di mantenere la calma nel bel mezzo di un meeting, nel pieno di una scadenza importante, insegnano che durante la giornata è importante prendersi dei momenti per se stessi. Il cervello umano, sembra che non riesca a concentrarsi per più di 1,5/2 ore, ed ecco che dieci o quindici minuti di meditazione, di asana o di una camminata consapevole forniscono al cervello e al corpo la capacità di resettarsi per poi ricominciare con una nuova energia, maggiore capacità di concentrazione e buon umore.

“Om Gum Ganapatayei Namaha”, il mantra che rimuove gli ostacoli

Se il nostro stato interiore è unificato con il nostro desiderio tutto diventa possibile e realizzabile.

Troppo spesso invece intercorrono ostacoli esterni, come i giudizi di altre persone o la mancanza di tempo che ci impedisce di meditare ogni giorno, o ostacoli interni come le nostre emozioni, i modelli di pensiero, le paure, il  senso di limitatezza o inadeguatezza,  che si frappongono tra il nostro desiderio e la realizzazione di questo.

Il mantra “Om Gum Ganapatayei Namaha” è tradizionalmente cantato dare inizio a nuovi impegni o progetti con energia positiva e per rimuovere gli ostacoli nel nostro corpo fisico e astrale.

Il mantra viene ripetuto per il numero magico di 108 volte . Se viene cantato con il giusto pranayama (respirazione ritmica ) e con sincera devozione e fiducia , produrrà buoni risultati.

Si dice che gli spiriti maligni non osino entrare nella casa o nella mente del devoto , che recita questo mantra a Ganesh .
Attenzione però, perchè occorre saper riconoscere quelli che sono i risultati: non è detto che  la recitazione del mantra ad esempio, possa prolungare una relazione che è terminata o un lavoro che non può o non deve più essere portato avanti, ma potrebbe aiutare invece a trovare nuove soluzioni, nuovi rapporti o lavori più appaganti. Aiuta quindi a superare gli ostacoli che vi impediscono di riconoscere le soluzioni alternative.

Qui potrete trovare il mantra cantato da Muz Murray (Ramana Baba), Mantra yoga master


In memoria del grande yogi silente di Madras

Ho conosciuto Yogi Satchidananda di Madras, (scomparso nel 2006 a 97 anni)  circa venticinque anni fa ad un convegno a Riva del Garda, durante una cerimonia purificatrice e propiziatrice. In seguito fu poi invitato dalla mia insegnante di yoga di allora per un seminario intensivo presso la sua scuola.

Era un mouni (un santo silenzioso),  aveva fatto il voto del silenzio da più di vent’anni;  viaggiava insieme ad una parente che traduceva i suoi silenzi durante i seminari.
Era snellissimo, una pelle tonica ed elastica da far invidia a un trentenne, due occhi vivaci  e a volte scherzosi,  una massa imponente di capelli lunghi fino ai piedi  legati in trecce che teneva legati sul capo a mo’ di turbante.

Benchè avesse più di 80 anni eseguiva con estrema armonia e leggerezza tutti gli asana più difficili e spettacolari rituali di purificazione del corpo . Era un grande esempio della più antica e incontaminata tradizione yoga vedica e lo ricordo ancora con molto rispetto.

Ho trovato in rete due video che lo ritraggono che propongo in sua memoria :

http://youtu.be/cjuFR1FG_pM

http://youtu.be/dc74vYNCgaA

Mal di testa? Vale la pena di provare con la respirazione

Se hai spesso mal di testa, puoi provare per qualche minuto questo tipo di respirazione:  chiudi la narice destra con il pollice e utilizza solo quella  sinistra per inspirare, mentre chiudendo con il mignolo e l’anulare la narice sinistra utilizzi la destra per espirare. Rimarrai piacevolmente sorpreso dall’efficacia sel metodo.

Se invece ti senti stanco, basta invertire, chiudere cioè la narice sinistra ed inspirare  dalla narice destra.

Le due narici  hanno infatti funzioni diverse. Il lato destro rappresenta il sole. Il lato sinistro rappresenta la luna. Quando respiriamo dalla narice sinistra stimoliamo la nostra parte più femminile, la creatività, la morbidezza, portiamo freschezza e decongestioniamo; quando respiriamo dalla narice destra, stimoliamo la nostra parte maschile , quella logica e razionale e portiamo calore, energia. Meglio non abusare però di questo tipo di respirazione per non portare in disequilibrio queste due forze che dovrebbero compensarsi armonicamente.

Meglio poi dopo una pausa  proseguire con la respirazione a narici alternate “nadi sodana pranayama” che porta in riequilibrio e purifica entrambe le nadi. Si esegue in posizione seduta, la mano sinistra si appoggia sul ginocchio sinistro, mentre la destra è sollevata, il pollice si appoggia sulla pinna destra del naso, l’anulare ed il mignolo sono  appoggiati sulla pinna sinistra del naso. Si chiude quindi, con anulare e mignolo, la narice sinistra, si inspira con la narice destra , quindi si espira dalla narice sinistra rilasciando la pressione dell’anulare e mignolo, si inspira sempre dalla narice sinistra, e chiudendo la narice sinistra si espira dalla destra. Si inspira dalla destra e poi di nuovo il cambio….  e si procede quindi in questo modo per alcuni minuti.

Quest’ultima pratica di pranayama assicura un buon apporto di ossigeno, mentre l’anidride carbonica viene espulsa in modo efficace e il sangue purificato dalle tossine. Porta tranquillità, lucidità di pensiero, e concentrazione, utile per le persone che lavorano molto mentalmente. Aumenta la vitalità e abbassa i livelli di stress e di ansia .

Perchè l’attenzione al respiro

Essere consapevoli del vostro respiro vi costringe a stare nel momento presente, che è la chiave di tutte le trasformazioni interiori. Ogni volta che siete consapevoli del respiro, siete assolutamente presenti. Potete anche rendervi conto che non potete pensare e, allo stesso tempo, essere consapevoli del vostro respiro. Il respiro cosciente ferma la mente. Eckhart Tolle