Nel 2009 ho conosciuto Frédérick Leboyer durante il suo seminario sul “Partorire con il Tai Chi e la Tampoora” che mi ha incoraggiata a continuare il mio lavoro con le donne in gravidanza e a utilizzare il canto e i vocalizzi. Un grande maestro dal quale ho appreso tramite un metodo semplice la vera arte del respiro. Il suono vibrato della voce sostiene, allunga, amplifica e rende più profondo il nostro respiro, la postura permette alla voce di uscire correttamente e di attivare il respiro spesso bloccato in varie parti del corpo. Una pratica utile per tutti e non solo per le donne in gravidanza.
Uno dei suoi canti d’amore : ” L’arte del respiro”
– Come fare per…spingere il bambino?
– Spingere…il bambino?
– Ti piace quando ti spingono?
Vuoi farlo cadere questo bambino?
Vuoi metterlo fuori,
gettarlo nudo in strada
come un proprietario scocciato
che caccia via l’inquilino malvisto?
Vuoi cacciare questo bebè
come si bracca un animale terrorizzato,
fuori dal suo nascondiglio, dalla sua tana?
Spingere il bambino?
Mai!
– Ma allora…non bisogna… spingere?
– No, non si deve.
– Non bisogna fare degli sforzi?
– Non si devono fare sforzi.
– Ma allora, questo bambino, come farlo uscire?
– Farlo uscire?
No!Lasciarlo passare,
andarsene, abbandonarti.
Spingere? Forzare?
Non aprirsi.
Non lottare.
Cedere, abbandonarsi, darsi,
offrirsi un’ultima volta alla tempesta.
Come nascerà il bambino?
Come un sorriso.
Come quel sospiro
che proviene dal tuo sconvolgimento,
che sale dal profondo
del tuo annientamento,
della tua estasi.